Agenda digitale ha un filo conduttore che è quello di portare il digitale nelle case di tutti gli europei. Per raggiungere questo obiettivo, l’Agenda prevede oltre 100 azioni, suddivise in 7 settori relativi al mercato unico digitale, interoperabilità e standard, fiducia e sicurezza ecc., che contribuiranno a rilanciare l’economia dell’UE e consentiranno ai cittadini e alle imprese di trarre il massimo beneficio dalle tecnologie. Questo permetterà di migliorare la situazione anche nelle zone rurali del Belpaese.
I Paesi che mostrano i risultati migliori in termini di sviluppo del digitale sono i paesi scandinavi, i Paesi Bassi, Lussemburgo e il Regno Unito. Tuttavia, vi sono differenze a seconda degli indicatori considerati e alcuni Stati membri meno sviluppati sotto il profilo digitale hanno compiuto buoni progressi nel recuperare il ritardo in alcuni settori.
Per quanto riguarda le opportunità di vendita del web, come per esempio il commercio elettronico secondo gli ultimi dati i cittadini dell’Ue ricorrono in misura sempre maggiore a questo grande strumento.
Con lo sviluppo dell’uso di Internet e grazie all’Agenda digitale europea, l’obiettivo del 50% di cittadini che fanno acquisti online entro il 2015 sarà probabilmente raggiunto (nel 2013 eravamo già al 47%). Il commercio elettronico transfrontaliero sta crescendo (12% nel 2013), ma l’aumento è più contenuto rispetto al commercio elettronico all’interno del proprio Stato membro di residenza, pertanto sarà difficile raggiungere l’obiettivo fissato dall’Agenda digitale europea (20% nel 2015).
La Commissione Europea è intervenuta mettendo in guardia contro la mancanza di competenze informatiche e di alfabetizzazione digitale. Si rilevano, infatti differenze sostanziali tra i diversi paesi in molti settori. In particolare, però, i bassi livelli di utilizzo di Internet e le scarse competenze digitali registrate in alcuni Stati membri dell’Ue, fra i quali l’Italia (solo il 56% dei cittadini si collega ad internet almeno una volta a settimana), sono motivo di preoccupazione per lo sviluppo dell’economia digitale in questi paesi e, più in generale, in Europa.
Ci viene da pensare a quando sarà possibile avere una copertura e una digitalizzazione uniformi in Europa, ed è questa una faccenda delicata perché ciascuno Stato membro si trova in uno stadio diverso di sviluppo digitale, con notevoli differenze tra i paesi di punta e quelli che devono recuperare terreno. Non è realistico prevedere che tutti i paesi possano raggiungere lo stesso livello di sviluppo digitale dei paesi di punta a breve o medio termine.
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